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2007-2015: Scrigno dei Tesori anno 9 !

Cari amici, arrivati all'anno 10... sentiamo il bisogno di una pausa. La promessa è stata mantenuta ("Almeno un post al giorno") ed ora c'è il meritato riposo.

E ALLORA? E' tutto finito? ma no, no... leggi QUI...

NB I contenuti di questo sito resteranno disponibili per circa 9 mesi, fino a fine estate*. I post resteranno comunque, anche dopo l'estate, ma gran parte dei collegamenti agli allegati non funzionerà più. Scaricate pure tutto quello che volete finchè sarà possibile farlo (ad esempio, tutti i post sull'adunanza annuale 2015 sono qui)

* Cancellazione contenuti prevista per domenica 11 settembre 2016 - ULTIMA DATA


venerdì 31 agosto 2007

Fine settimana alle porte!!!

Questa settimana il lunedì è stato terribile, ricordi?

Molto meglio oggi, non è vero?

giovedì 30 agosto 2007

Carabbinieri!

"Entravamo nella stalla e rinvenivamo sette mucche di cui una toro."

Con affetto naturalmente...

carabbinieri


PS corretto link errato nel post del 25.08

mercoledì 29 agosto 2007

Annuncio sensazionale (2)

Annuncio sensazionale! Di nuovo!!

Nella birra trovati ormoni femminili!

martedì 28 agosto 2007

Annuncio sensazionale!

Annuncio sensazionale! Ritrovata la mamma di Braccio di Ferro!

lunedì 27 agosto 2007

Andare a lavorare il lunedì

Oggi la settimana inizia un'altra volta.... mi sento proprio... così!

domenica 26 agosto 2007

Assemblee

Oggi è domenica! Da qualche parte nel mondo i nostri fratelli stanno recando lode a Geova in una delle tante assemblee che si tengono un pò ovunque... anche qui!

Aforismi laici

"Cristiano: seguace degli insegnamenti di Cristo solo finché non intralcino i peccati a cui si dedica più volentieri"

Vuoi leggerne altri...?

aforismi laici

venerdì 24 agosto 2007

Dobbiamo indossare l'armatura di Saul?

David Splane è "sorvegliante di zona": semplificato al massimo, è un sorvegliante viaggiante che visita le case Betel di una certa zona del mondo.

Nell'occasione di solito pronuncia questo incoraggiante discorso: "Dobbiamo indossare l'armatura di Saul?" Poichè il discorso è stato ascoltato diverse volte negli ultimi tempi in nazioni non lontane, ne è arrivata l'eco anche in Italia. Una delle ultime filiali visitate è stata quella del Belgio dove un fratello, che ha sentito il discorso, così riferisce:

"In sintesi ha sviluppato l'idea che Davide non si è lasciato convincere da Saul ad indossare la sua armatura per andare a combattere contro il gigante Golia, in quanto, pur apparendo tale idea "ragionevole", l'armatura sarebbe stata per lui troppo pesante e ingombrante.

Anche noi abbiamo dei giganti da affrontare e anche nel nostro caso molti Saul ci spingono a essere "ragionevoli" nell'affrontarli:


  • il sistema economico che ci spinge a spendere sempre più le nostre energie e
    il nostro tempo per cose che non ci offrono nessun futuro eterno
  • l'influenza dei compagni, che siano nel mondo o nella congregazione, che ci
    consigliano di essere "ragionevoli", di prendercela comoda...
  • la cattiva pubblicità sul popolo di Geova, a volte siamo noi stessi portiamo avanti, poichè dopo un programma televisivo le persone del mondo dimenticano in fretta, invece noi continuiamo a parlarne come se fosse importante, e Satana ha fatto il suo gioco...
  • e...noi stessi! pensiamo di essere buoni a nulla, ci facciamo del male mettendo la barra troppo in alto... in effetti stiamo facendo il gioco di Satana che accusa i servitori di Geova notte e giorno, come è detto in Rivelazione: "vedi? sono buoni a nulla"...
Continuiamo quindi ad affidarci non a quello che sembrerebbe "ragionevole" secondo i Saul moderni, ma all'arma segreta di Davide, il Nome e l'aiuto di Geova in cui confidiamo. (1 Samuele 17: 40, 45)
Sarebbe bello poter condividere questo discorso, vero?

  • cliccate questo link per ascoltare il discorso in inglese: nella finestra che si apre il discorso parte in automatico inserito in un video, per scaricarlo è sufficiente premere più sotto "download"
  • traduzione in italiano
  • traduzione in tedesco
  • traduzione in francese
  • e in più un regalino per capire meglio cos'era l'armatura



giovedì 23 agosto 2007

ognuno, qualcuno, ciascuno, nessuno

c'erano una volta quattro personaggi: ognuno, qualcuno, ciascuno, nessuno

c'era un lavoro importante da fare, ciascuno lo avrebbe voluto fare, ognuno era sicuro che qualcuno lo avrebbe fatto, ma nessuno lo fece

qualcuno si arrabbiò molto perché era un lavoro di ognuno; ognuno pensò che ciascuno poteva farlo, ma nessuno capì che ognuno non l'avrebbe fatto

finchè ognuno incolpò qualcuno perchè nessuno fece ciò che ciascuno avrebbe potuto fare

a questo punto della storia entrò un quinto personaggio: tutti

ognuno, qualcuno, ciascuno scoprirono che ignorando nessuno ed insieme con tutti avrebbero potuto fare il lavoro anche con un pò di piacere!!!!





capito perchè è scritto tutto minuscolo?

mercoledì 22 agosto 2007

Come dare più del 100%

inglese facile facile...

From a strictly mathematical viewpoint:

What Equals 100%? What does it mean to give MORE than 100%? Ever wonder
about those people who say they are giving more than 100%? We have all been
in situations where someone wants you to give over 100%. How about achieving
101%? What equals 100% in life?

Here's a little mathematical formula that might help you answer these
questions:
If: A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W X Y Z

Is represented as:
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26.

Then:

H-A-R-D-W-O-R- K
8+1+18+4+23+15+18+11 = 98%

and

K-N-O-W-L-E-D-G-E
11+14+15+23+12+5+4+7+5 = 96%

But,

A-T-T-I-T-U-D-E
1+20+20+9+20+21+4+5 = 100%

AND, look how far the love of God will take you

L-O-V-E-O-F-G-O-D

12+15+22+5+15+6+7+15+4 = 101%

Therefore, one can conclude with mathematical certainty that: While Hard
work and Knowledge will get you close, and Attitude will get you there,
it's the Love of God that will put you over the top!

martedì 21 agosto 2007

Cappuccett Red (lezione di inglese)

Il post di domani conterrà "qualche" parola inglese... perciò, per insegnare questa lingua a chi ancora non la conosce, ecco una simpatica storiella in un inglese facile facile...

Cappuccet Red

lunedì 20 agosto 2007

Come fingersi grandi lavoratori

La settimana inizia! e per molti significa tornare al lavoro dopo un periodo di ferie...

Se almeno sul posto di lavoro si potesso solo fingere di essere grandi lavoratori ...

PS: A noi non serve, ma perlomeno possiamo riconoscerli...




domenica 19 agosto 2007

Dove finiscono i soldi dell'8x1000?

Si, dove finiscono i soldi dell'8x1000?

Ecco l'interessante risposta di "UAAR" (Unione degli Atei e Agnostici Razionalisti)

8x1000

NB: non desidero in alcun modo sostenere o pubblicizzare le attività di UAAR ma solo presentare un'informazione (dove finiscono i soldi dell'8x1000) a cui molti potrebbero essere interessati

sabato 18 agosto 2007

Come difendersi da comuni minacce internet

Per approfittare quotidianamente dello "Scrigno dei tesori" occorre un computer e una connessione a internet: in altre parole, occorre mentre a rischio l'integrità del proprio PC.

Non è uno scherzo: è stato detto che "l'unico computer sicuro è quello spento e scollegato da tutto": forse suona un pò esagerato ma resta il fatto che ogni qualvolta apriamo al nostro computer le porte di internet (e non solo quelle) lo esponiamo a 1000 pericoli.

Ho allora predisposto un breve tutorial per imparare almeno a riconoscere i tipi più comuni di insidie che si ricevono (talvolta quotidianamente) via mail, ovvero attraverso uno strumento di comunicazione semplice e alla portata di tutti, che tuttavia non è privo di rischi.

Allegato trovate un file denominato esame.zip che non è altro che una raccolta di mail a me pervenute, dal contenuto "losco" (non potevo mettere il file in rete con un nome tipo "virus" altrimenti sarebbe stato ben presto eliminato...)

Una volta scompattato il file, si creerà una cartella contenente 5 sottocartelle con questo contenuto:

  1. cartella 0: contiene 3 mail classiche, una che induce l'utente ad aprire un allegato sconosciuto (non lo fate!), una che lo porta a visitare un sito web russo (non lo visitate!) ed una che, già all'apertura, viene bloccata dal sistema in quanto tenta di scaricare immagini localizzate in un server remoto (non acconsentite! è un vecchio trucco per verificare l'esistenza dell'indirizzo che ha voluto visualizzare le immagini...)
  2. cartella banca-posta: contiene 18 mail di varia provenienza aventi tutte in comune un messaggio (in inglese, in italianese e in italiano vero) secondo cui la "vostra" banca ("vostra" perchè tra i milioni di destinatari qualcuno che sia realmente cliente di quella banca c'è...) ha bisogno "per motivi di sicurezza" che facciate un accesso al sistema di gestione online del vostro conto, del quale vi viene offerto anche un link: lo scopo è semplice, indurvi ad accedere ad un sito che assomiglia in tutto e per tutto a quello della banca perchè inseriate i vostri codici reali e li regaliate ai furfanti che hanno escogitato il trucco....
  3. cartella guadagno facile: contiene 9 mail che invogliano il destinatario a inviare i propri dati personali, perlopiù in forma di CV (curriculum vitae) a chissà quali furfanti che, ovviamente, li rivenderanno a terzi interessati a inviarvi tonnellate di pubblicità o, nei casi peggiori, a rubare la vostra identità per loschi fini...
  4. cartella paura: contiene 6 mail che, con varie tecniche, inducono il destinatario ad aprire i (pericolosissimi) allegati contenuti ovvero scaricare file altrattanto rischiosi da internet, allo scopo di installare chissà quale robaccia sul proprio PC. Interessanti le tecniche adottate: un capitano di polizia vi avverte che sono in corso delle indagini su di voi (!); un vecchio amico (?) vi invia un "vostro" file dal contenuto "imbarazzante" (!!); l'ormai noto avv. Alfonso Marra vi spiega che gli interessi che la banca vi chiede sul mutuo sono "non dovuti" invitandovi a visitare il suo sito e scaricare le istruzioni per smettere di pagarli e anzi avere in restituzione quelli indebitamente pagati...
  5. e infine cartella sesso: c'è poco da dire, un messaggio del tipo "L'impotenza e il calo delle prestazioni sessuali sono questioni serie che generano vergogna nei confronti della propria compagna" allentano le difese di molti...
All'interno della cartella c'è infine un documento che circolava tempo fa, che espone altri trucchi usati da questi furfanti.

Attenzione sempre!!!

venerdì 17 agosto 2007

Ti senti inadeguato?

Qualche volta pensi che il tuo ministero non dia frutto?

Che non valga la pena di sforzarti tanto?

Che i tuoi buoni progetti siano destinati al fallimento?

Che Geova non può ritenerti degno per quel compito?



Prima di sentirti inadeguato considera quanto segue:

Abraamo era vecchio…

Sara era sterile…

Lea non era graziosa…

Giuseppe subì molestie…

Mosè non parlava bene…

Gedeone era timoroso…

Raab era una prostituta…

Sansone aveva un debole per le donne…

Geremia e Timoteo erano troppo giovani…

Davide ebbe una relazione e fu un omicida…

Mefiboset era zoppo…

Elia voleva suicidarsi…

Isaia predicò nudo…

Giona se la diede a gambe…

Naomi era vedova…

Giobbe fece bancarotta…

Pietro rinnegò Gesù… e più di una volta!

I Discepoli si addormentarono mentre pregavano… e più di una volta!

Marta era troppo ansiosa…

La Samaritana era divorziata… e più di una volta!

Zaccheo era troppo basso…

Epafrodito era depresso…

Timoteo aveva l’ulcera…

Lazzaro era morto…



Quindi non hai scuse!

Ricordati che se Geova ti affida un incarico è consapevole che puoi portarlo a termine non necessariamente grazie alla tue abilità, alla tua intelligenza o alla tua forza, ma grazie alla tua debolezza e al suo spirito santo. Non esitare e non accampare scuse, confida in Colui che provvede tutto ciò di cui hai bisogno per aver successo e vai avanti. Agisci! Non esitare!

Oh dimenticavo: Paolo era calvo…

... e naturalmente Gesù non si è mai sposato!

giovedì 16 agosto 2007

Il dolce aroma del caffè

ovvero: “come affrontiamo le difficoltà?”

Una figlia si lamentava con suo padre circa la sua vita e di come le cose le risultavano tanto difficili. Non sapeva come fare per proseguire e credeva di darsi per vinta. Era stanca di lottare. Sembrava che quando risolveva un problema, ne apparisse un altro.

Suo padre, un chef di cucina, la portò al suo posto di lavoro. Lì riempì tre pentole con acqua e le pose sul fuoco.

Quando l'acqua delle tre pentole stava bollendo, in una mise carote, in un'altra uova e nell'ultima grani di caffè. Lasciò bollire l'acqua senza dire parola.

La figlia aspettò impazientemente, domandandosi cosa stesse facendo il padre.

Dopo venti minuti il padre spense il fuoco.
Tirò fuori le carote e le mise in una scodella.
Tirò fuori le uova e le mise in un altro piatto.
Finalmente, colò il caffè e lo mise in un terzo recipiente.

Guardando sua figlia le disse: "Cara figlia mia, carote, uova o caffè?"
La figlia non seppe cosa rispondere.

Allora la fece avvicinare e le chiese cdi toccare le carote. Lei lo fece e notò che erano soffici.

Dopo le chiese di prendere un uovo e di romperlo. Mentre lei lo tirava fuori dal guscio, osservò che era bello sodo.

Infine le chiese di provare il caffé. La figlia lo fece e sorrise mentre godeva del suo ricco aroma.

A questo punto la figlia domandò: "Cosa significa questo, padre?"

Egli le spiegò che i tre elementi avevano affrontato la stessa avversità, l'acqua bollente, ma avevano reagito in maniera differente.

La carota era arrivata all'acqua forte, dura, superba; ma dopo avere passato per l'acqua, bollendo era diventata debole, facile da disfare.

L'uovo era arrivato all'acqua fragile, ma il suo guscio fine proteggeva il suo interno molle, e dopo essere stato in acqua, bollendo, il suo interno si era indurito.

I grani di caffè invece erano unici: dopo essere stati in acqua, bollendo, avevano cambiato l'acqua!

"Quale sei tu figlia?" le chiede. "Quando l'avversità suona alla tua porta, come rispondi?"

"Sei una carota che sembra forte ma quando l'avversità ed il dolore ti toccano, diventi debole e perdi la tua forza?"

"Sei un uovo che comincia con un cuore malleabile e buono di spirito, ma che dopo una morte, una separazione, un licenziamento, una pietra durante il tragitto diventa duro e rigido? Esternamente ti vedi uguale, ma sei amareggiata ed aspra, con uno spirito ed un cuore indurito?

"O sei come un grano di caffè? Il caffè cambia l'acqua, l'elemento che gli causa dolore. Quando l'acqua arriva al punto di ebollizione il caffè raggiunge il suo migliore sapore."

"Se sei come il grano di caffè, quando le cose si mettono male, tu reagisci in forma positiva, senza lasciarti vincere, e fai si che le cose che ti succedono ti migliorino, che esista sempre una luce che illumina la tua strada davanti all'avversità e quella della gente che ti circonda."
Se sei veramente come il caffè non mancare mai di diffondere con la tua forza e positività il "dolce aroma del caffè".

mercoledì 15 agosto 2007

Incredibile!!!

Sneocdo uno sdtiuo dlel'Untisverià di Cadmbrige, non irmptoa cmoe snoo sctrite le plaroe, tutte le letetre posnsoo esesre al pstoo sbgalaito, è ipmtortane sloo che la prmia e l'umltia letrtea saino al ptoso gtsiuo, il rteso non ctona. Il cerlvelo è comquune semrpe in gdrao di decraifre tttuo qtueso coas, pcheré non lgege ongi silngoa ltetrea, ma lgege la palroa nel suo insmiee... vstio?

La verità è che leggere questo blog innalza notevolmente le tue capacità intellettive... continua così, mi raccomando!

martedì 14 agosto 2007

Come il DNA si difende da Darwin

I due articoli sulle prove contro la teoria dell'evoluzione hanno avuto un gran successo!

Eccone un altro, tratto da "Uccellosauro ed altri animali: la catastrofe del darwinismo"

La piccante e poco rispettosa replica di Behe al celebre accademico Doolittle tramuta il dibattito sulla Boston Review in un putiferio, sia pur dottissimo; un alterco a tutto campo fra scettici e dogmatici (del darwinismo) in cui s'introducono tanti nuovi argomenti, così complessi e tecnici, che è facile perderne il filo per i non addetti ai lavori.

Un motivo ci sembra abbastanza chiaro, e costantemente ripetuto dai polemisti a favore dell'evoluzionismo: tutti costoro danno per scontato che nel DNA, nel corso dei milioni di anni, siano avvenute accidentalmente, minime ma continue modifiche delle sequenze proteiche e degli aminoacidi, minuscoli errori di trascrizione del patrimonio genetico. Alcuni di questi errori sarebbero poi fissati (nella discendenza) perché "utili". Essi puntano il dito sulla "somiglianza" di certe sequenze, come indizio che si tratta di "modifiche" da un gene (o da una sequenza) originaria; anzi nel loro discorso, a poco a poco, l'indizio diventa una prova certa, così certa che non è necessario provarla.

E' in base a certe somiglianze che gli evoluzionisti concludono - è una delle loro asserzioni preferite - che l'uomo ha in comune con lo scimpanzé "più del 99 per cento del patrimonio genetico", il che "dimostra" che uomo e scimpanzé si sono divaricati da un antenato comune "in un passato recentissimo". Gli evoluzionisti sanno anche calcolare, ed è stupefacente, il numero di anni trascorsi da questa presunta divaricazione. Altro esempio: dal 1997 si è scoperto nel sangue di un certo pesce artico la glicoproteina Afgp, che impedisce al sangue di congelare. Questa proteina anti-freeze somiglia molto, nelle sequenze di amminoacidi, al tripsinogeno, un enzima del pancreas (che serve a tutt'altre funzioni). Subito essi concludono che questa somiglianza significa che "l'Afgp è una versione lievemente modificata del tripsinogeno", prodottasi nelle ere geologiche per caso e felice errore.

Ma è proprio così? Un genetista di nome James A. Shapiro si permette di dubitarne.
Negli ultimi decenni, scrive, "la nostra conoscenza dei dettagli dell'organizzazione delle molecole" nei viventi "sta attraversando una espansione rivoluzionaria, le cui implicazioni non vengono apertamente discusse", proprio per "non dover considerare la possibilità di una teoria scientifica dell'evoluzione non-darwiniana".

Tra queste scoperte rivoluzionarie - sorprendenti, io credo c'è questa: che il DNA dispone "di livelli multipli di meccanismi di autocorrezione per riconoscere e rimuovere gli errori che inevitabilmente avvengono durante la replicazione del DNA". Shapiro parla di proofreading mechanismus, apparati di "correzione tipografica" molto simili ai programmi di correzione-software dei sistemi di scrittura computerizzati: e difatti "la rivoluzione molecolare ha rivelato un imprevisto campo di complessità e interazioni nel DNA, più simile alla tecnologia computeristica che al meccanicismo che dominava le menti quando fu formulata la moderna sintesi darwiniana"

Tra questi sistemi di "correzione delle bozze" di cui è dotato il DNA, che penso suoneranno una sorpresa per i lettori come per chi scrive, alcuni - continua Shapiro - "comparano i caratteri parentali del DNA con quelli appena sintetizzati", e distinguono le variazioni "sì da operare efficacemente per rettificare, piuttosto che fissare, ciò che risulta da accidentali incorporazioni del nucleotide sbagliato". Altri programmi scorrono e analizzano (Shapiro usa il termine scanning, ben noto per certe routine del computer), "le porzioni non replicanti del DNA alla ricerca di cambiamenti chimici che porterebbero a mis-codificazioni, e rimuovono i nucleotidi modificati. Altri ancora sorvegliano le riserve di precursori e rimuovono i contaminanti potenzialmente mutageni".

Insomma: il DNA si difende attivamente da tutte quelle casuali accidentalità e danneggiamenti impercettibili (non esclusi "agenti alchilanti e raggi ultravioletti", che gli evoluzionisti considerano tipici deus ex machina delle mutazioni genetiche) su cui l'evoluzionismo fonda praticamente tutte le sue ipotesi di evoluzione.

Dalla descrizione del genetista, emerge che il DNA, nel suo incessante sintetizzare e fermentare e fabbricare, è la struttura più stabile dell'universo. Antiche lapidi di bronzo e granito sono rese illeggibili dai minuziosi insulti che l'ambiente infligge loro nei millenni; i più duri cristalli minerali possono essere deformati, metamorfizzati; il DNA si difende contro l'entropia, contro il degrado inevitabile delle cose, e - come ora apprendiamo - anche dal darwinismo.

Ecco il punto: il DNA è stabilissimo, proprio perché non è una "cosa" inerte, "Non è una vittima passiva delle forze casuali della chimica e della fisica". La visione del genoma come "una serie di perline infilzate in un filo, che dominava la genetica negli anni '40 e '50" è da tempo scaduta, annuncia Shapiro ai darwinisti. "Allora i geni erano presi come unità corrispondenti a specifici tratti dell'organismo, e l'ipotesi un gene un enzima ci assicurava che il compito essenziale di ciascun gene era di codificare una specifica molecola proteica a un dato fenotipo". Non è più così. Oggi "ogni gene" si è rivelato essere composto da "un assemblaggio modulare di motivi regolativi e codificativi. La maggior parte di questi motivi sono condivisi da vari geni, inducendo a pensare che i genomi sono costituiti come con mattoncini di Lego (genomes are assembled Lego-like) da un repertorio di elementi più basilari, di cui molti non codificano proteine, ma inducono altre importanti funzioni: trascrizione, traduzione, fabbricazione del RNA, replicazione del DNA, condensazione della cromatina e così via".

Non basta. "Quando analizziamo la replicazione del menoma durante la proliferazione cellulare e lo sviluppo multicellulare, vediamo che i diversi loci genetici sono organizzati gerarchicamente in reti interconnesse che funzionano dinamicamente. Non confinati ad un singolo tracciato, molti geni sono attivi in tempi differenti, partecipano all'espressione di più di un tratto fenotipico. Il confronto di genomi di organismi differenti hanno rivelato tratti di inattesa conservazione evolutiva fra vaste distanze tassonomiche [come dire: nella zanzara e nella balena, certi "loci" del DNA sono uguali, nonostante la distanza evolutiva che si presume separare i due viventi] mentre genomi vicinissimi [scimpanzé e uomo, per esempio] spesso differiscono in modo significativo nella disposizione degli elementi ripetitivi di DNA che non codificano proteine".

Ancor di più. S'è scoperto che la cellula ha una capacità autonoma di "ingegneria genetica naturale", per cui "taglia e divide e ricongiunge le molecole di DNA per ricostruirle in nuove sequenze"; in ciò guidata da "reti computanti molecolari che elaborano informazioni sui processi interni e sull'ambiente esterno", che "si possono caratterizzare come reti rivelanti proprietà biologicamente utili di intelligenza e decisionali".

Dunque non solo il DNA si auto-protegge, ma si auto-riorganizza.

Conclusione di Shapiro:
"La nostra attuale conoscenza del cambiamento genetico è fondamentalmente divergente dai postulati neo-darwiniani. Dal menoma costante, soggetto solo a mutazioni localizzate e accidentali, siamo passati al genoma fluido, soggetto a riorganizzazioni episodiche, massicce e non causali, capaci di produrre nuove architetture funzionali. Tuttavia, i neo-darwinisti continuano a ignorare o a banalizzare le nuove conoscenze, e insistono nel gradualismo come sola via della mutazione evolutiva". Ma "mutazioni accidentali localizzate, selezioni operate un gene alla volta e modifiche graduali di funzioni individuali non possono spiegare in modo soddisfacente come tanta complessità, modularità e integrazione sia sorta e modificata nel DNA durante la storia della vita sulla terra. Ci sono semplicemente troppi potenziali gradi di libertà per la variabilità casuale e troppe interconnessioni di cui dare conto. Per quanto lungi sia il tempo che si assume per questi cambiamenti".

Non c'è stato il tempo per l'evoluzione di un simile meccanismo, della complessità del DNA. Persino per qualcosa di molto più semplice è mancato letteralmente il tempo, dal primo giorno dell'universo ad oggi. E' il caso dell'antifreezer di quel pesce artico cui s'è accennato, che pare essere "una versione lievemente modificata del tripsinogeno", enzima del pancreas. Gruppi di ricerca evoluzionisti hanno provato a calcolare "la probabilità che un gene antigelo si sia evoluto, per tentativi ed errori, nel tempo a disposizione". Il calcolo delle probabilità, devono ammettere a malincuore, non è a loro favore. Già "il numero di possibili diversi geni che possono essere creati con la cancellazione di un singolo nucleotide, per cinque volte successive è di 10 alla 28esima". Si scriva il numero: è 1 seguito da 28 zeri: un numero enorme di mutazioni, che avrebbero dovuto verificarsi per poi essere "esposte" alla selezione naturale. Ma nella realtà è ancor peggio. "Quando le sequenze per l'inserzione del gene-bersaglio possono essere di una lunghezza qualunque, e possono venire da ogni altro delle migliaia di geni, la probabilità si avvicina a 10 alla 370esima"

Scrivete il numero: 1 seguito da 370 zeri. E cercate d'immaginare che cosa significa. In un precedente capitolo, abbiamo evocato la cifra 20 alla 250esima, e abbiamo detto che il numero dei secondi trascorsi dell'universo dall'inizio ad oggi è inferiore a quel numero; 10 alla 370 è un numero ancora più mostruosamente spropositato, inimmaginabile.

Non c'è stato il tempo per l'evoluzione casuale di un anticongelante del pesce artico da un precedente enzima, già ad esso molto somigliante; men che meno, c'è stato il tempo perché una struttura così complessa, auto-protettiva e auto-organizzantesi come il DNA si formasse "per caso", a forza di eventi fortuiti.

E del resto: che cosa faceva il pesce artico, in attesa che il Caso gli preparasse l'anti-freezer? E perché un solo pesce artico, fra tutti quelli che vivono nei gelidi mari polari, s'è dotato di un antigelo ematico, il cui vantaggio evolutivo è così evidente? Perché, visto che tutti i pesci, dopotutto, hanno pur adottato le pinne? (...)

Quel che il darwinismo non riesce a spiegare è anzitutto questo: l'innumerevole, fastosa stranezza e diversità del vivente.

fonte: http://www.disinformazione.it/darwin2.htm

lunedì 13 agosto 2007

Come evitare una truffa con la propria carta di credito

E' possibile che proprio TU possa essere truffato e "derubato" della tua carta di credito?
I truffatori vi chiamano a casa spacciandosi per collaboratori dell'istituto che emette le carte di credito.

Vi informano che sono state eseguite delle strane transazioni con la vostra carta e che desiderano controllare il vostro numero di carta di credito. Queste persone sono in possesso del VOSTRO NUMERO DI CARTA DI CREDITO e lo dicono al telefono per provarvelo (dandovi così l'impressione d'essere effettivamente collaboratori dell'istituto emittente le carte).

Dopo di che vi verranno chieste le 3 ultime cifre che si trovano sul retro della vostra carta.

IN NESSUN CASO COMUNICARE TALI CIFRE!!

Piuttosto, chiedete alla persona che vi chiama di lasciarvi il suo numero di telefono dicendo che richiamerete poi voi. Fatto ciò chiamate subito la polizia ed il vostro istituto d'emissione di carte di credito per informarli che dei truffatori sono in possesso del vostro numero di carta.

E' probabile che l'interlocutore telefonico rifiuti la richiesta, sostenendo di non poter il proprio numero telefonico per "motivi di sicurezza" o perchè magari si tratta di un interno non raggiungibile da numero esterni.

In effetti il punto è che chi vi ha chiamati è un truffatore: avendo il vostro numero di carta di credito può già eseguire una serie (limitata) di operazioni anonime ma è solo con il codice di tre cifre che vi ha chiesto che non avrà più limiti negli acquisti online.

Secondo prassi infatti gli operatori che accettano pagamenti con carta di credito devono sincerarsi della bontà della carta:

1) chiedendo al portatore di controfirmare il cosiddetto "voucher" e verificando la sua identità chiedendogli di esibire un documento (cosa che non fa quasi nessuno)

2) richiedendo, oltre alle 16 cifre tipiche di qualsiasi carta di credito, l'ulteriore codice di 3 cifre (cosidetto CVV2 o sigle simili), come fanno tutti i servizi online "seri" ma non ad esempio gli operatori commerciali che concludono un contratto per telefono e sono disponibili al pagamento con carta di credito

Rimane una sola domanda: come faceva il truffatore a conoscere il numero della carta di credito? E a spacciarsi proprio per un collaboratore dell'istituto emittente (es. Visa o Mastercard)?

Rispondo con un esempio. Nel mio condominio nessun'altro ha il mio cognome, ma uno dei vicini riceve la posta dell'anziana madre che, guarda caso, si chiama come me. Di conseguenza il postino sistematicamente infila la corrispondenza di lei nella mia cassetta delle lettere.

Sopratutto all'inizio aprivo per errore queste lettere e, in quelle del Bancoposta (assolutamente anonime!), avrei potuto chhiaramente prendere nota del numero della carta di credito...

Controllate subito se nella corrispondenza con la vostra banca appare in chiaro il numero della vostra carta! A proposito, le prime 4 cifre sono standard e identificano l'istituto emittente.



domenica 12 agosto 2007

Ancora sui cellulari

Una specie di rivincita se vi rubano il vostro telefonino: per ottenere il numero di serie del vostro telefono battete i tasti

*#06#.

Immediatamente, senza nemmeno confermare con il tasto di chiamata, un codice a 15 cifre apparirà sullo schermo. E' distinto dal numero di telefono e non cambia quando si cambia tessera SIM. In gergo tecnico, questo numero si chiama IMEI. Talvolta viene scritto (proprio dal negoziante) nel contratto di acquisto quando acquistate un cellulare insieme alla scheda SIM. Generalmente è comunque scritto nel vano batterie del cellulare e spesso è riportato anche sull'imballo del telefonino.

Se vi viene rubato il cellulare, potete in effetti indicare questo IMEI nella denuncia alle autorità di polizia, che lo segnaleranno agli operatori telefonici. Queste segnalazioni vengono raccolte in una cosiddetta blacklist ("lista nera"), che praticamente è un grande elenco di IMEI di telefonini rubati.

L'IMEI viene comunicato automaticamente da ogni cellulare GSM ogni volta che si collega alla rete per fare o ricevere una chiamata. Di conseguenza, gli operatori cellulari dispongono di un sistema molto semplice per rendere inservibili i telefonini rubati: consultare automaticamente la blacklist prima di consentire a un telefonino di accedere alla propria rete. Se l'IMEI del cellulare è presente nella blacklist, la connessione viene rifiutata.

Sulla carta questo è un ottimo deterrente: è inutile rubare un cellulare se poi non lo si può usare (se non come fermacarte). In pratica, però, le cose stanno ben diversamente.

Innanzi tutto, solo alcuni operatori usano la blacklist: gli altri non fanno alcun controllo sull'IMEI dei cellulari che usano la loro rete telefonica. Inoltre gli operatori raramente condividono le proprie blacklist, per cui un cellulare che viene rifiutato su una rete potrebbe benissimo essere accettato in un'altra, specialmente in un altro paese.

Per esempio, i quattro operatori GSM italiani (Omnitel, TIM, Blu, Wind) condividono le blacklist soltanto da gennaio 2002 (http://www.mytech.it/mytech/cellulari/art006010037302.jsp), ma questa condivisione tuttora non si estende ad altri operatori esteri. In altre parole, se vi rubano il cellulare e tentano di usarlo in Italia, non ci riusciranno; ma se lo portano in Cina o in Francia è assai probabile che riescano ad usarlo.

C'è di peggio. L'IMEI è modificabile. Basta una rapida ricerca su Internet per trovare ogni sorta di risorse per alterare questo numero di serie e ridare così la verginità all'apparecchio rubato. Fra l'altro, procurarsi un IMEI "pulito" è molto semplice: basta usarne uno di un altro cellulare non rubato. Infatti sorprendentemente l'IMEI non è univoco (possono cioè esistere due o più telefonini con lo stesso identificativo), contrariamente a quanto si ritiene normalmente. Gli operatori inglesi BT Cellnet e Vodafone, ad esempio, dichiarano che circa il 10% degli IMEI che circola sulle loro reti è costituito da doppioni (http://www.guardian.co.uk/mobile/article/0,2763,643752,00.html). Nokia dichiara che è "molto difficile" alterare gli IMEI dei propri apparecchi (ma si guarda bene dal dire che è impossibile) e che gli IMEI duplicati sono "rari" (ma esistono). Sony Ericsson dichiara che i suoi cellulari non hanno mai IMEI identici.

Comunque... segnalare la cosa non guasta mai!



sabato 11 agosto 2007

Utili informazioni sui telefoni cellulari

Avevo promesso qualche novità oltre alle "cose divertenti, istruttive e interessanti" ed ecco da oggi tre post su argomenti "utili". Fatemi sapere cosa ne pensate!

L'informazione sotto riportata ha già qualche anno e ora l'ho aggiornata con le ultime informazioni disponibili, ma chi conoscesse ulteriori novità me le potrà comunicare così da diffonderle!

I gestori fanno tanta pubblicità al servizio di number portability (la possibilità di passare da un gestore all'altro mantenendo il vecchio numero del telefonino) ma nessuno di loro spiega quanto l'adesione a macchia di leopardo a questo servizio stia costando a noi ignari consumatori.

Mi spiego meglio.


La maggior parte dei contratti (siano essi con abbonamento o con prepagate), come ben sapete, prevedono un costo molto basso per le telefonate fra clienti dello stesso gestore (solitamente 10 o 12 cent al minuto) ma costi ancora spropositatamente alti per telefonate effettuate all'indirizzo di un abbonato di un gestore diverso dal proprio (per le quali si arriva a pagare fino a 50 cent al minuto!).


Oggi, a causa della possibilità offertaci di migrare da un Gestore all'altro senza cambiare il proprio numero del cellulare, il prefisso non identifica più il gestore (prima i 340, 347, 348, 349 etc eravamo certi fossero Vodafone e i 335, 337, 338, 339, 333, etc eravamo certi fossero TIM) e anche quelle telefonate che pensiamo costino poco possono in realtà costarci parecchio! (Ad esempio una telefonata di 10 minuti fatta pensando che costi, fra scatto alla risposta e tariffa, intorno a 1,3 euro, potrebbe in realtà costarvi 5 volte tanto!)


Un modo per risparmiare, o comunque per sapere se la telefonata che stiamo per fare ci costerà poco o molto, in realtà esiste, ma come è logico nessun gestore lo pubblicizza perchè è maggiore l'interesse a mantenere i propri clienti all'oscuro della cosa.

Per sapere se un numero di cellulare ha il vostro stesso operatore telefonico (Tim, Wind, Vodafone, 3) o no, digitate il codice numerico 456 e poi componete il numero da verificare. Una voce darà informazioni sull'operatore di appartenenza di quell'utente. Il servizio è gratuito e vale, con modalità accessorie diverse, per tutti gli operatori cellulari.

Più precisamente questa è la situazione attuale:

  • Tim non identifica l'operatore del numero chiamato e non inoltra la chiamata
  • Vodafone non identifica l'operatore del numero chiamato e inoltra la chiamata
  • 3 identifica l'operatore del numero chiamato e inoltra la chiamata
  • Wind identifica l'operatore del numero chiamato e non inoltra la chiamata

La situazione è riassunta con chiarezza da un articolo pubblicato da Prontoconsumatore.it (http://www.prontoconsumatore.it/detail.asp?IDN=2753), che specifica che oltre al numero universale 456 alcuni operatori offrono spesso un altro numero e propongono opzioni personalizzate, descritte nell'articolo (ad esempio 4884 per TIM).

Le informazioni sul servizio di trasparenza tariffaria offerto dai singoli operatori sono attualmente disponibili nelle seguenti pagine Web:

Dato che i siti degli operatori sono soggetti a frequentissimi aggiornamenti, se questi link non funzionano, usate Google immettendo le parole "trasparenza tariffaria" fra virgolette e/o "MNP" seguite da "site:" e dal nome del sito dell'operatore che vi interessa (per esempio "trasparenza tariffaria" site:www.tim.it). Buone telefonate (senza sorprese) a tutti!

venerdì 10 agosto 2007

Evoluzione o creazione? parte 2

... e anche questo:

Equivoci evoluzionisti nei libri di testo

1. Il gioco delle "tre carte"

Nei testi scolastici (ma non solo) l'evoluzionismo è trattato facendo una specie di "gioco delle tre carte": si indirizza l'attenzione su due carte attraenti e così il lettore non si accorge che gliene viene rifilata una terza. Per far questo si definisce in genere l'evoluzione in termini molto vaghi, dandone poi più di una versione. Si finisce così per considerare come "evoluzione" qualsiasi cambiamento che si produce nel corso delle generazioni, mescolando insieme tre variazioni concettualmente molto differenti fra loro.


Tutti sanno che i fratelli sono diversi fra loro e diversi dai genitori. Questo tipo di variazione è dato dal rimescolamento genico, dovuto al fatto che ciascun genitore trasmette ai suoi figli solo la metà del patrimonio genetico che possiede. Se abbiamo due mazzi di carte da 40, per esempio, e ne peschiamo 20 da un mazzo e 20 da un altro, avremo un nuovo mazzo da 40 carte che differirà dai due mazzi di partenza: ciò anche se i due mazzi di partenza fossero stati uguali fra loro. Nel nuovo mazzo, però, non ci sono carte nuove, ma solo una diversa combinazione di quelle già esistenti. Questo fenomeno (rientrante in quella che viene definita "microevoluzione") spiega molto bene il formarsi delle varie razze all'interno di una determinata specie, non può però assolutamente spiegare la comparsa di caratteri veramente nuovi, né il passaggio da una specie ad un'altra più complessa. Rimescolare le carte non ne produce di nuove, nemmeno in miliardi di anni.


La seconda variazione ben nota ed accettata da tutti è che, a forza di rimescolarsi e di duplicarsi, qualche gene finisce per guastarsi e diviene incapace di svolgere la sua funzione (in genere la produzione di una determinata proteina). A volte la funzione è così importante che l'individuo muore prima ancora di nascere, altre volte sopravvive e, in particolari circostanze, quella mancanza potrebbe addirittura facilitarlo. Gli occhi umani, per esempio, dovrebbero essere di colore scuro, ma quando l'organismo non è più in grado di produrre un determinato pigmento, diventano azzurri: biologicamente è un difetto, ma per l'individuo può essere un vantaggio estetico. Anche questo tipo di cambiamenti (rientranti nelle cosiddette mutazioni) non può spiegare la comparsa di caratteri veramente nuovi e, per non dar luogo ad equivoci, bisognerebbe chiamare questo fenomeno col termine di involuzione, perché comporta una perdita di informazione e di complessità.


Il terzo tipo di variazione dovrebbe far aumentare la complessità dei figli rispetto ai genitori, fornendoli di organi nuovi mai posseduti prima dalla specie. Se gli uccelli derivano da un tipo di rettile, per esempio, significa che col passare delle generazioni, ad un certo punto, ad un determinato rettile sono cominciate a spuntate le ali. Questo tipo di variazione (detta macroevoluzione) non è mai stata osservata, cozza contro le tante conoscenze acquisite dopo Darwin e costituisce il centro delle contestazioni che vengono fatte agli evoluzionisti. Su di essa, perciò, e non sul resto, si dovrebbe concentrare l'esposizione della teoria evolutiva, smettendo di portare esempi di rimescolamento genetico, o di involuzione, come se essi dimostrassero la macroevoluzione.

2. Figure ingannevoli

Per non rimanere sul generico, prendiamo in esame un testo scolastico internazionalmente diffuso ed in circolazione da più di vent'anni, quello della Helena Curtis, giunto negli Stati Uniti alla quinta edizione e, in Italia, alla quarta (Helena Curtis - N. Sue Barnes, Invito alla Biologia B. Evoluzione, corpo umano, Ecologia, Zanichelli, Bologna, 1996).


All'inizio del volume (p. 261) la Curtis mette correttamente in chiaro che per evoluzione si intende che "tutti gli esseri viventi hanno un antenato comune nel lontano passato", antenato comune identificato sempre in un organismo unicellulare. Questa definizione richiama alla mente, come è giusto, soprattutto la macroevoluzione. Nel glossario, invece, l'evoluzione è così definita: "Cambiamenti nel pool genico che avvengono da una generazione alla successiva in seguito a processi come mutazione, selezione naturale, accoppiamento non casuale e deriva genica". Non ci mettiamo a spiegare i vari processi evocati, ma è evidente che ci si sta riferendo soprattutto al rimescolamento genetico e all'involuzione.


L'equivoco fra i vari concetti si vede chiaramente dalle varie figure presenti, nessuna delle quali fa vedere concretamente la macroevoluzione. A p. 263, per esempio, due figure illustrano la variazione del numero di setole nell'addome di un moscerino (che sempre moscerino resta); a p. 265 un'altra figura fa vedere la "brachidattilia", cioè una mano con dita raccorciate perché hanno perso la capacità di crescere correttamente; a p. 266 viene mostrata la famosa pecora divenuta nana che non è più in grado di saltare i recinti; e così via. Le fotografie sono vere, ma è falso il messaggio che si trasmette al lettore, il quale ha l'impressione che tutta l'evoluzione sia così dimostrata.

3. Alberi genealogici immaginari

La mancanza dei supposti progenitori comuni si può vedere proprio nelle figure che dovrebbero mostrarli: i famosi "alberi evolutivi". Uno è a p. 307 e riguarda quasi tutte le specie, quello di p. 326 è invece incentrato sui mammiferi, mentre a p. 329 viene tracciata l'evoluzione delle "proscimmie primitive", dalle quali sarebbe venuto anche l'uomo.


In un vero albero evolutivo dovrebbe essere rappresentato alla base il "progenitore comune" e poi, via via, i progenitori delle varie "branche", fino ad arrivare agli ultimi rametti, cioè alle specie attualmente esistenti. Essendo una ricostruzione storica basata sui fossili, si può evidentemente giustificare la presenza qua e là di lacune. Nelle suddette tre figure, però, come succede di norma, non c'è raffigurato nemmeno un progenitore comune e tutte le specie conosciute (sia viventi che fossili) sono poste nei rametti terminali. Insomma, è tutta una lacuna e perciò quelle figure dimostrano che gli antenati comuni non esistono.


"Questa affermazione non è corretta", ribattono gli evoluzionisti, "i progenitori comuni sono esistiti e prima o poi saranno trovati". È vero, non si può dimostrare la "non esistenza" di qualcosa. Anche quando nessuno ha trovato funghi si può sostenere che nel bosco in effetti ci siano. Se però li hanno accanitamente cercati in tanti senza trovarne nemmeno uno, allora è ragionevole supporre che i funghi effettivamente siano assenti. In ogni caso, chi continua a credere nella presenza dei funghi in quel bosco non può accusare di irrazionalità chi non ci crede.


Ci limitiamo a queste poche contestazioni dell'evoluzionismo e della sua presentazione nei testi scolastici, ma chi è interessato ad approfondire la questione può attingere ad una sempre più abbondante documentazione antievoluzionista, sia su carta che in Internet.

Fernando De Angelis

giovedì 9 agosto 2007

Evoluzione o creazione? parte 1

Dopo aver decantato le bellezze del nostro pianeta, non posso fare a meno di pensare a tutti quelli che ancora oggi credono che siamo il prodotto del cieco caso...

Che questo articolo possa aiutarli a riflettere?

INSULINA CONTRO L'EVOLUZIONE

L'insulina è una proteina di 51 aminoacidi prodotta da cellule specializzate presenti nel pancreas. È un ormone che, immesso nel sangue, adempie a molteplici funzioni e senza il quale si è affetti da quella grave malattia che è il diabete. Non viene prodotto nella sua forma attiva, ma come pre-proinsulina, un'altra proteina non attiva come ormone di 110 aminoacidi che viene scisso da un'ultra proteina, un enzima specifico, in un punto esatto della catena, diventando proinsulina, la quale viene scissa ancora da un'altra proteina diversa e specifica nella forma attiva definitiva. Essa viene poi impacchettata all'interno dei granuli di secrezione e viene trasportata alla periferia della cellula attraverso il reticolo endoplasmatico, che funziona come un vero e proprio nastro trasportatore attraverso complicati meccanismi contrattili.

Per essere immessa nel sangue ha bisogno dello stimolo del glucosio, che deve aumentare nel sangue e ciò avviene dopo un pasto. Il glucosio, giunto in prossimità della cellula pancreatica, si unisce ad un recettore specifico, un'altra proteina, che lo riconosce, lo fa entrare nella cellula e solo allora si scatena una reazione tale che determina la liberazione dell'insulina dai granuli dov'era impacchettata e la sua immissione nel circolo ematico: l'insulina da sola nel sangue non farebbe niente!

Giunta presso gli organi dove esercita la sua azione (fegato e muscoli) si deve unire ad un recettore specifico presente nella membrana delle cellule bersaglio, recettore che è un'altra grossa proteina di 1400 aminoacidi, fatta in modo tale da riconoscere l'insulina e introdurla dentro la cellula attraverso i suoi canali. Giunta dentro la cellula, cambia la conformazione del recettore il quale, così modificato, attiva tutta una serie di altre proteine che attivano a loro volta il processo di utilizzazione del glucosio per le necessità energetiche di tutto l'organismo.

L'evoluzione casuale e progressiva di tutto questo meccanismo è impossibile: perché il sistema funzioni ci vogliono contemporaneamente tutte le proteine implicate nel meccanismo: l'insulina da sola non è capace di fare niente! È evidente quindi che tutta questa struttura funzionale integrata deve essere stata creata contemporaneamente, altrimenti non avrebbe funzionato niente. Ci vuole un atto creativo da parte di un'intelligenza Somma.

Nunzio Nobile


mercoledì 8 agosto 2007

Metodo giapponese per liberarsi da mosche e c.

Basta con spray puzzolenti, palette schiacciamosche e striscioline di carta appiccicaticcia: arriva dal lontano oriente la soluzione incruenta alla fastidiosa invasione di mosche di mezza stagione. Basta munirsi di carta e penna, vergare un bel “58” da piazzare in vista e i “pappatacci” sono sistemati.

Questo almeno secondo i titolari della pizzeria per asporto “PizzaMania” del centro di Este (PD), i quali hanno tappezzato il piccolo locale di fogli recanti il numero fatidico:” Le mosche hanno un sistema visivo particolare – spiegano – quindi scambiano il 58 per una ragnatela e se ne vanno”. Il prezioso consiglio sarebbe ermerso durante una trasmissione televisiva mattutina, dove veniva anche spiegato che la facenda è ormai da tempo in uso tra i giapponesi.

Il bello è che la cosa sembra funzionare, dato che nel piccolo locale di insetti non ce ne sono proprio più!

fonte: Il gazzettino


martedì 7 agosto 2007

Bellezza interiore

Rimanendo sempre in tema di natura: mai sentito parlare del geode?

lunedì 6 agosto 2007

La terra: il luogo più bello per vivere

Cè poco da dire: viviamo nel più bel posto che avremmo mai potuto desiderare!

Manca ancora così poco per gustare in pieno tutte le bellezze della nostra dimora, la terra

domenica 5 agosto 2007

Le mie vacanze: l'oceano

e infine... quello che si trova sotto l'acqua: un tuffo nell'oceano

sabato 4 agosto 2007

Le mie vacanze: le più belle spiagge

Cosa devo dire? non importa dove si va, da qualunque parte della terra non mancano mai!

Le più belle spiagge

venerdì 3 agosto 2007

Le mie vacanze: Singapore Airlines

Certo che viaggiare nel continente asiatico è un'avventura...

Singapore Airlines

giovedì 2 agosto 2007

Le mie vacanze: Cina

... e una delle nazioni più controverse: la Cina

mercoledì 1 agosto 2007

Le mie vacanze: Asia

Il continente misterioso e lussureggiante: l'Asia